Iniziamo con il rispondere alla domanda: Cos’è la SEO per e-commerce?
L’insieme delle attività di ottimizzazioni (tecniche e di contenuto) che hanno l’obiettivo di migliorare la visibilità di uno store all’interno dei risultati naturali di Google in relazione alle ricerche relative ai prodotti e alle categorie presenti all’interno del catalogo.
Già in passato abbiamo avuto modo di affrontare diversi approfondimenti su questo argomento, rilasciando anche delle guide specifiche :
Oggi parleremo più in generale di quali sono gli aspetti da considerare e di come strutturare una strategia SEO di successo per gli e-commerce indipendentemente dalla piattaforma utilizzata.
Nel farlo affronteremo diverse tipologie di attività:
- ANALISI INIZIALE (in particolare quella che chiamiamo Search Intelligence). Fase questa sempre più fondamentale ma molte volte sottovalutata, che mira principalmente a capire come gli utenti ricercano i nostri prodotti ed a definire, di conseguenza, le priorità di azione a seconda delle marginalità e del grado di competitività delle singole aree individuate.
- SEO TECNICA ON SITE: con particolare riferimento all’organizzazione dei contenuti. Questa fase è strettamente correlata alla fase precedente. Semplificando, se abbiamo evidenza che i nostri utenti ricercano “Maglioni donna particolari”, sul nostro e-commerce dobbiamo prevedere una pagina con questo nome che presenti un raggruppamento di prodotti che rispondono alla ricerca dell’utente.
- OTTIMIZZAZIONE DEI CONTENUTI: oltre a creare dei raggruppamenti di prodotti che rispondono alle abitudini di ricerca degli utenti, è indispensabile prestare molta attenzione all’ottimizzazione di tutti gli elementi testuali delle pagine. Dai classici Meta tag e tag title, ai testi che introducono le categorie, le sottocategorie, i raggruppamenti e le schede prodotto.
- SEO OFF SITE: strategie di content marketing e di link building mirate a valorizzare contenuti specifici in base alla stagionalità e agli obiettivi commerciali.
TIPS: nei siti e-commerce solitamente le pagine transazionali a più alto potenziale di posizionamento sono rappresentate dalle pagine di categoria e di filtri. Le singole PDP (Pagine di prodotto) possono posizionarsi invece per le ricerche specifiche di prodotto (nome o codice).
Analisi Iniziale (Search Intellingenge) per e-commerce
L’analisi iniziale è focalizzata essenzialmente sui seguenti punti:
- Individuare la sintassi di ricerca degli utenti, in relazioni ai prodotto presenti nel nostro catalogo
- Capire quali sono e come vengono ricercate le caratteristiche dei prodotti, che difficilmente coincidono con il linguaggio utilizzato dagli esperti del settore
- Raggruppare le ricerche individuate per tipologia: transazionali (che sottointendono un interesse di acquisto) e informative.
- Differenziare le aree semantiche individuate per grado di competitività SEO: numero e tipologia di contenuti presenti nei risultati di Google in corrispondenza delle specifiche ricerche.
- Individuare per ciascuna delle ricerche individuate, qual è la risorsa/contenuto con il quale si può essere visibile (pagine di categoria, raggruppamenti di prodotti creati ad hoc, articoli del blog, ecc.)
SEO tecnica on site per e-commerce
Oltre alle ottimizzazioni tecniche valide per tutti i siti, in particolare quindi:
- L’ottimizzazione dei tempi di caricamento
- L’attenzione al carattere responsive del sito
- La giusta struttura gerarchica dei contenuti all’interno di una pagina (dal tag h1 per denotare il titolo) ai sottotitoli e testo
- L’utilizzo dei dati strutturati (vedi schema.org) per permettere a Google informazioni aggiuntive sulla natura dei contenuti
- Le ottimizzazioni delle immagini, per l’e-commerce
La SEO per gli e-commerce deve prestare particola attenzione ai seguenti aspetti:
-
- Organizzazione dei contenuti e struttura di internal linking. Come abbiamo accennato, le sintassi di ricerca degli utenti non sempre, anzi quasi mai, corrispondono ai nomi specifici che assegniamo alle categorie di prodotto. Per ricerche come “Maglione uomo cotone leggero”, dobbiamo avere delle pagine (filtri, raggruppamento di prodotto) che rispondono a questa esigenza.
La decisione su quali filtri di ricerca aprire ai motori di ricerca e quali no è davvero cruciale, ne abbiamo parlato più approfonditamente in questo articolo sulla faceted navigation del 2019, ma sempre valido. - Attenzione alla duplicazione dei contenuti. Per lo stesso motivo di cui sopra, diversi raggruppamenti, paginazione, filtri di ricerca, possono originare pagine dallo stesso contenuto (insieme di prodotti), occorre quindi indicare molto chiaramente a Google quale versione di URL si preferisce indicizzare, mediante l’utilizzo del Canonical URL.
La duplicazione delle URL rappresenta uno dei problemi SEO più comuni nel mondo e-commerce. Oltre alle diverse pagine di categoria generabili mediante l’applicazione di filtri e di paginazione, anche le stesse schede prodotto, possono generare pagine duplicate, laddove un prodotto sia disponibile in più varianti.
- Organizzazione dei contenuti e struttura di internal linking. Come abbiamo accennato, le sintassi di ricerca degli utenti non sempre, anzi quasi mai, corrispondono ai nomi specifici che assegniamo alle categorie di prodotto. Per ricerche come “Maglione uomo cotone leggero”, dobbiamo avere delle pagine (filtri, raggruppamento di prodotto) che rispondono a questa esigenza.
- Corretta gestione del tag (versione localizzata delle pagine). Fattore importantissimo questo, per i siti e-commerce tradotti in più lingue e operanti in più paesi. Questo paramentro (di seguito il link alla guida ufficiale di Google) è indispensabile per indicare a Google l’esistenza di varianti del contenuto che si sta visualizzando, in altre lingue. La sintassi del Meta href lang è la seguente <link rel=”alternate” hreflang=”lang_code” href=”url_of_page” /> , dove lang_code indica l’area geografica nella quale è declinato il contenuto (es: it_IT) e url_of_page contiene l’indirizzo web del contenuto relativo all’area geografica indicata mediante il lang_code.
- Monitoraggio continuo delle URL, per individuare pagine 404 (prodotti e/o categorie non più esistenti), in modo da gestire tempestivamente i redirect 301 e ottimizzare la struttura di internal linking. Per la gestione di questo aspetto, per fortuna possiamo avvalerci dell’aiuto di numerosi strumenti, primo tra tutti la Google Search Console (nel modulo “indicizzazione >> pagine >> non trovata (404)”), ma anche altri tools che è possibile lanciare manualmente per eseguire analisi approfondite, come ad esempio screaming frog. Strumento questo che ci offre l’opportunità di controllare tutte le URL che vengono generate attraverso i diversi filtri di ricerca.
Ottimizzazione dei contenuti per siti e-commerce
Ormai la gran parte degli e-commerce di successo è dotata di un’area editoriale (blog, magazine, approfondimenti, ecc.). Questa sezione è particolarmente utile per ottenere visibilità su una tipologia di keyword (prevalentemente informative, ma non solo) sulle quali difficilmente è possibile competere con le normali pagine di categoria e/o di prodotto.
Molto utile per una strategia SEO di successo, classificare le aree per le quali si vuole essere visibili e individuare per ognuna di esse, i contenuti e le sezioni del sito da utilizzare.
Una gestione editoriale e degli obiettivi chiari, permettono ad esempio di poter coprire in modo tempestivo nuovi trends di ricerca o abitudini ormai consolidate come “I migliori smarthone”, “cosmesi: i trend del 2024”, ecc.
Molte volte ci siamo sentiti dire: una volta ottimizzato tecnicamente il sito, non resta che fare link building. Niente di più sbagliato!
Il vero cuore della SEO risiede nella gestione puntuale delle attività di creazione e ottimizzazione dei contenuti, in modo da intercettare i trend di ricerca degli utenti e, nel contempo, intensificare la visibilità nelle aree che si dimostrano altamente performanti in termini di vendite e di marginalità.
Oltre alla gestione del Piano Editoriale, è fondamentale anche monitorare la visibilità delle categorie e della pagine filtro che si ritengono importanti in termini di visibilità nei risultati di Google, in modo da arricchirle di contenuto testuale. Per intenderci il classico testo di presentazione che nelle pagine di Listing viene inserito prima della lista dei prodotti. Questo particolare accorgimento è fondamentale per diversi motivi, nel dettaglio:
- Assicura che Google ritrovi sempre del contenuto nella pagina, indipendentemente dal disponibilità dei prodotti e dalle logiche di catalogo
- Permette di includere nella pagina tutti i termini che riteniamo correlati all’argomento principale della pagina
- Fornisce un elemento sul quale intervenire, in caso di eventuali cali di visibilità.
In termini di CR, spesso questo elemento è odiato dai designer, in quanto rischia di diminuire (al caricamento della pagina) la visibilità dei prodotti. Osservazione giustissima e importante. Occorre, come sempre, lavorare a 4 mani, per trovare soluzioni che soddisfino tutte le logiche in campo. Molti siti inseriscono il testo nella parte inferiore della pagina (sotto i prodotti), altri prevedono il ricorso ad elementi grafici come gli accordion, che diminuiscono l’impatto grafico del testo, altri ancora (soluzione che preferiamo) lavorano sulla qualità del testo inserito, in modo da ingaggiare l’utente con informazioni utili. Il contenuto inserito per fini SEO, può e deve essere utile anche per l’utente.
Allargare la SEO anche su altri contesti
Le abitudini di ricerca, soprattutto delle nuove generazioni, sono fortemente in evoluzione. Secondo dati diffusi dallo stesso Google, oltre il 40% della generazione Z utilizza la search di TikTok. In generale gli utenti preferiscono interagire con contenuti visivi, anche Instagram, Pinterest e Youtube beneficiano di questo fenomeno. Lo stesso Google, per non perdere terreno, ha annunciato una profonda trasformazione/evoluzione della grafica e della composizione dei risultati naturali. I primi test sono già iniziati negli Stati Uniti e in breve tempo raggiungeranno anche l’Europa.
Come cavalcare questo fenomeno con i contenuti e-commerce? Prestando attenzione all’ottimizzazione delle immagini, andando a creare (anche mediante AI) video dei singoli prodotti da pubblicare sui social, facendo entrare le logiche SEO nella creazione e pubblicazione dei piani editoriali.
SEO Off-site per e-commerce
Non ci dilungheremo sulle caratteristiche generali della link building e della sua utilità in generale per la SEO (vi segnaliamo la nostra divisione specializzata sulla SEO OFF SITE), ma parliamo invece dei modi specifici in cui la link building può diventare anche uno strumento tattico per la visibilità degli e-commerce all’interno dei risultati naturali di Google.
La link building può essere utilizzata, infatti, non solo per valorizzare un dominio nella sua interezza, ma anche per segnalare e promuovere contenuti specifici. Nel caso specifico degli e-commerce quindi consigliamo di:
- Creare un calendario degli eventi relativi ai periodi di alta stagione del proprio settore
- Creare/aggiornare, contenuti inerenti le ricerche relativi agli eventi individuati, almeno con 1,2-2 mesi di anticipo
- Prevedere delle attività di link building mirate ai contenuti incentrati sull’evento specifico per il quale si vuole avere visibilità.
Con questo concludiamo la nostra guida sintetica sulla SEO per e-commerce.
Sei interessato a ricevere consulenze più approfondite per far crescere il tuo store on line? Contattaci!
Per altre informazioni sulla nostra expertise in merito, consulta le case Study SEO della nostra agenzia.
Sulle strategie di crescita dei siti e-commerce, abbiamo trattato l’argomento anche con una sguardo più generale e meno incentrato sulla SEO, di seguito riportiamo i link agli articoli già pubblicati:
- E-commerce: come aumentare le vendite on line
- Strategie di crescita per e-commerce multibrand
- Affiliate Marketing per il mondo e-commerce fashion
FAQ sulla SEO per E-commerce
Come indicizzare un e-commerce
L’indicizzazione di un sito richiede che GoogleBot (lo spider utilizzato dal motore di ricerca per leggere e analizzare i contenuti presenti nel web) venga a conoscenza dell’esistenza del sito. Questo può avvenire in diversi modi, ma per accelerare questa fase iniziale è fortemente consigliato la segnalazione diretta a Google della URL dello store attraverso la Search Console. Strumento proprietario di Google rivolto ai web master e ai SEO. Attraverso questa piattaforma è possibile segnalare a Google l’esistenza del sito, inviare una sitemap contenente tutte le pagine che lo compongono e verificare costantemente le criticità che Googlebot rileva nella lettura dello stesso. La fase di indicizzazione può essere accelerata anche mediante la creazione di link esterni (link building).
Come costruire una strategia SEO di successo per l’e-commerce
Il primo passaggio, che può sembrare banale, è ricordarsi che l’obiettivo finale delle attività SEO per un e-commerce non è quello di generare visite o posizionamenti, ma bensi vendite!
Tradurre questo concetto nella pratica vuo dire:
- Accettare che i risultati in prima pagina di Google sono al massimo 10 e che esistono almeno 100.000 aziende interessati ad occuparli. Pensare di ottenere una buona visibilità per tutte le ricerche possibili inerenti i nostri prodotti è fortemente utopico.
- Individuare i prodotti e/o le ricerche che si ritengono fondamentali per il proprio business. Sia dal punto di vista delle marginalità che della competitività sul mercato, che dal volume di richiesta degli utenti.
- Capire come questi prodotti vengono ricercati on line ed individuare le nicchie di visibilità possibili nel breve-medio periodo
- Costruire un piano operativo che centrato sugli obiettivi individuati e nel frattempo ponga le basi per una crescita costante sulle aree più competitive (obiettivi di medio-lungo periodo).
Quanto costa fase SEO per e-commerce
Più che altro dovremmo chiederci quando costa (e quanto ci costerà) non farlo. Naturalmente le attività SEO, come tutti gli investimenti, comprendono dei rischi di insuccesso e dei costi iniziali. Ma bisogna pensare anche e soprattutto e quanto fatturato e credibilità si rinuncia decidendo di non percorrere questa strada. Gli accessi SEO rappresentano la prima fonte di traffico e di vendite per tutti gli e-commerce di successo. Essere presente nei risultati di Google permette di acquisire traffico di elevatissima qualità e nel contempo di trasmettere fiducia ai consumatori relativamente al proprio brand. Non si può pensare che un’attività a così alto valore aggiunto costi pochi euro, ma nel totale delle attività di digital marketing è di sicuro la più sostenibile nel medio-lungo periodo.