‘’Quanto tempo serve per vedere i risultati?’’ È la domanda più comune che ci siamo sentiti rivolgere dalle realtà che stanno valutando di investire in Link Building (SEO Off Site). Come spesso accade nel nostro ambito la risposta giusta è un sano “dipende” 😊. Generalmente però possiamo affermare che prima di 3 mesi è davvero difficile notare effetti degni di nota.
Volendo cercare di circostanziare meglio la risposta “dipende”, in base alla nostra esperienza, abbiamo individuato alcuni aspetti che incidono sulla qualità dei risultati e sulle tempistiche degli stessi.
Prima di approfondire gli aspetti principali che influiscono sulla Link Building, è giusto chiarire cosa si intende per questo tipo di attività. Le attività di link building hanno l’obiettivo di incrementare l’importanza che l’algoritmo di Google associa ad un determinato sito/pagina web, mediante l’aumento della qualità e del numero di link in ingresso (backlink) provenienti da siti esterni.
Volendola riportare alla vita normale la link building può essere intesa come il corrispettivo della reputazione di un professionista. Più persone parlano bene di un determinato professionista, maggiore sarà la sua reputazione all’interno del suo contesto lavorativo.
Chiaro è che se a parlare bene di un medico, sono altri medici, allora la raccomandazione acquista maggiore valore.
La link building ragiona esattamente allo stesso modo. Più link riceve un sito web, più il sito è considerato importante. I link non sono tutti uguali tra di loro. Se il link proviene da un sito operante nello stesso settore e ben posizionato in Google, allora il suo valore sarà maggiore rispetto ad un link proveniente da un sito nuovo e/o operante in un settore (argomento) completamente diverso.
Fatta questa premessa passiamo ad approfondire quali sono i fattori che possono determinare i risultati di una strategia di link building.
Aspetti principali che influenzano sulle attività di Link Building
- L’autorità di un sito (Domain Authority)
- Trend positivo e negativo del traffico
- Livello di concorrenza del settore
- Tipologia di pagina linkata
- Budget dedicato
L’autorità di un sito (Domain Authority)
La Domain Authority è un punteggio che Google assegna al sito web, il cui valore è direttamente correlato a 4 fattori principali:
- Numero e qualità dei backlink. Maggiore è il numero di link in entrata e la qualità dei siti dai quali provengono e maggiore sarà il punteggio legato all’autorità del sito.
- Caratteristiche tecniche e di internal linking: meno difficoltà incontrerà il crawler di Google nella sua attività di navigazione del sito, maggiore sarà il punteggio assegnato al dominio.
- Età e storia del sito: un sito nuovo (sconosciuto a Google) ha naturalmente meno autorità rispetto ad un sito on line da anni.
- Qualità dei contenuti: più i contenuti presenti su un sito saranno ritenuti completi e di qualità, maggiore sarà l’autorevolezza che Google riconoscerà al sito.
La Domain Authority, lo dice la parola, è un punteggio che viene assegnato a livello di dominio, esiste poi anche il Page Authority che invece lavora a livello di singola pagina. Spesso per acquisire visibilità in settori competitivi, si lavora sia per aumentare la Domain Authority nel suo complesso che con azioni mirate sulle pagine incentrate su specifiche aree semantiche.
Esistono on line diversi strumenti che permettono di misurare la Domain Authority e più in generale il profilo di backlink di un sito. Per citarne alcuni Majestic SEO, SemRush, Ahrefs.
Trend del traffico
Un altro fattore che abbiamo visto incidere in maniera consistente sulle performance di una campagna di link building è il trend del traffico del sito sulla quale viene svolta.
D’altronde la logica è facilmente intuibile: è molto più probabile che un sito che sta registrando una crescita di visibilità ottenga più link in modo naturale, rispetto ad un sito che registra un calo di traffico.
Livello di concorrenza del settore
La competitività è un altro fattore da tenere in considerazione. Nelle aree di business in cui c’è una forte concorrenza (ad esempio il settore immobiliare, travel, assicurativo e B2B), le attività di link building le attività SEO Off-site richiedono sicuramente tempi più lunghi per poter mostrare risultati significativi.
Per le realtà che operano in settori in cui la competizione è meno accesa invece, la link building può generare risultati in tempi minori e costituire nel tempo un vantaggio competitivo e delle forti barriere all’ingresso per altri competitor.
Tipologia di pagina linkata
In genere, i link esterni che puntano a pagine di contenuto consentono di ottenere risultati positivi più rapidamente rispetto alle pagine commerciali (schede prodotto, ecc.) .
Sempre applicando la logica sociale, è naturale che un contenuto di approfondimento possa ricevere maggiori link da parte degli utenti, rispetto ad una pagina puramente commerciale.
Investimento richiesto
Partendo dal presupposto che non esiste un listino prezzi e che il costo di un singolo link può variare in base a numerosi fattori (qualità del sito linkante, numero di link esterni, contenuto dell’articolo linkante, ecc.) possiamo definire come costo medio di un link un valore che va dai 350€ agli 800€ (certo esistono anche link da 9€ come link da 1.500€, che possono essere inclusi nel piano a seconda degli obiettivi e della strategia) .
Più che parlare di budget necessario quindi, per una strategia di Link Building è opportuno basarsi sul numero, sulla qualità e sulla tipologia di link necessari per portare al successo un sito.
Non esiste un investimento minimo o massimo, esiste un investimento specifico in base all’autorità del sito da promuovere, alla competitività del settore e all’attuale profilo di backlink del sito.
Una buona strategia di link building deve partire necessariamente dall’analisi dei competitor. Solo dal confronto tra i diversi profili di backlink è possibile dedurre su quale aspetto (numero di link, numero di domini linkanti, trust flow, citation flow, ecc.) bisogna agire per creare un profilo quanto più equilibrato possibile e recuperare terreno rispetto ai competitor.
Questo approccio è diventato ancora più valido a partire dal famoso Update di Google (2012) denominato “Penguin” che ha avuto un impatto notevole su tutti i siti web che basavano il proprio profilo di backlink su link non pertinenti e di scarsa qualità.
Conclusioni
Come ogni aspetto della SEO, più che prendere scorciatoie, bisogna lavorare per costruire un ambiente naturale di crescita. Non è pensabile ad oggi, pensare di raggirare l’algoritmo di Google comprando migliaia di link da siti spazzatura o da software di spam che riescono ad inserire commenti nei post dei blog.
Così come l’algoritmo di Google evolve, le strategie SEO devono farlo di pari passo. Le attività di link building devono creare un profilo di backlink che non accenda alcun alert in Google: un sito che viene linkato da 10000 siti sconosciuti e non a tema e da nessun sito autorevole è facilmente individuabile. Così come lo è un sito che è linkato solo da siti autorevole e da nessun dominio minore (perchè mai di un brand/sito dovrebbero parlare solo domini famosi ma nessuna redazione locale?).
Curiosità
Oltre che per la valorizzazione dei siti, le attività di link building sono molto utilizzate anche in progetti di miglioramento della reputazione online. Una buona strategia di link building, in questo caso, è molto utile per valorizzare, nei risultati di Google, determinati contenuti a discapito di altri. Le attività di SEO off site, se ben progettate, possono convivere ed anzi generare molte sinergie con il lavoro svolto dalle Digital PR e dall’influencer marketing. Se vuoi approfondire l’argomento, scopri la nostra divisione interamente dedicata alle attività di link building e digital PR
Autore
Maria Laura De Sio
SEO Specialist
at Sembox