Come spesso è accaduto nel mondo digitale, ma più che altro nei contesti molto dinamici, oggi stiamo vivendo un momento di forte scollamento tra abitudini consolidate e azioni richieste dal mercato.
In particolare in questo articolo abbiamo affrontato 3 diversi temi che, a nostro avviso, richiedono a voce alta delle serie riflessioni sulle strategie digitali finora adottate.
Il successo dei video brevi.
TikTok ha guidato il trend, ben presto seguito da YouTube e Instagram.
Da una parte abbiamo reparti di comunicazione attenti alla forma e abituati alla realizzazione di video curati per la TV. Dall’altro le piattaforme (e quindi gli utenti) richiedono video user generated content, della durata breve, ma con una produzione continua.
Le creatività in TikTok hanno un ciclo di vita che difficilmente raggiunge la settimana.
Nel mondo ideale, ogni Azienda dovrebbe avere al proprio interno dei creators che, smartphone alla mano, riprendono prodotti e fasi di vita del Brand per poi impacchettare degli short video da veicolare sulle diverse piattaforme.
Questo tipo di comunicazione, molto apprezzata dai Social, può rivelarsi ostica da applicare ai diversi settori, ma più che altro richiede un forte cambio di mentalità e l’introduzione di nuove figure professionali e/o l’aggiornamento di skills preesistenti all’interno dell’azienda.
È però un dato di fatto che il livello di attenzione degli utenti on line è fortemente diminuito e che la pubblicità, servita nei toni tradizionali, viene sempre più bypassata e percepita con un senso di fastidio.
Everywhere e-commerce
Il moltiplicarsi dei punti di contatto, la proliferazione dei dispositivi, il web che permea sempre di più la nostra vita quotidiana, ha definitivamente affermato il concetto di Shopping Everywhere.
Gli utenti utilizzano più dispositivi alla volta, usano lo smartphone anche all’interno degli store fisici per reperire informazioni sui prodotti esposti. Ogni contesto di interazione degli utenti con il web può rappresentare un momento cruciale capace di incidere sul percorso decisionale e di acquisto.
Difficile, anzi impossibile, poter parlare ancora di pianificazioni on e off line e pensare di poterne misurare separatamente gli effetti.
Lo stesso concetto però possiamo applicarlo anche al solo mondo on line, dove capire esattamente qual è stato il percorso seguito dall’utente è praticamente impossibile. Sia per discorsi legati al cross device che per una quantità significativa di azioni che non possono essere tracciate. Pensiamo ad esempio all’interazione che un utente può avere con le pagine social di un brand o con i contenuti che dello stesso ritrova on line (MarketPlace, News, Opinioni degli utenti condivise sui social, ecc.)
Cambio di Paradigma di tracciamento
Storicamente on line siamo stati abituati a tracciare tutto ed a consultare, con orgoglio, dati in tempo reale.
Affermazioni del tipo: di quanto investito on line possiamo tracciarne con precisione i ritorni, ecc.
Ora questo concetto, che a dir la verità è sempre stato un po’ forzato, è definitivamente superato, per 2 ordini di ragioni principali.
Il primo, come ci siamo detti, è che i contesti di interazione sono esponenzialmente aumentati. Molte delle azioni degli utenti non possono essere tracciate ed altre richiedono metriche differenti dal classico Post Click e Post Impression. Pensiamo solo alle azioni di influencer marketing. Certo possiamo monitorare le views e l’engagement rate del contenuto prodotto dal creators, ma questo nulla ci dice sul reale impatto di queste azioni sul business.
Seconda motivazione, altrettanto importante, è la crescente attenzione alla protezione dei dati da parte dei Garanti della privacy. L’introduzione della GDPR, la forte limitazione che è stata imposta ai cookies di terze parti (oltre ad Apple, anche Chrome dal 2024 non accetterà più questa tipologia di cookies) hanno fortemente messo in discussione i sistemi di tracciamento.
L’unione tra azioni che non è possibile tracciare e i limiti tecnici imposti agli strumenti di web analytics, porteranno ad un sistema di monitoraggio sempre più improntato su modelli statistici econometrici, che sui singoli dati raccolti on line.
Quello che agli operatori, ed a noi agenzie di web marketing in primis, viene richiesto è un forte incremento del livello consulenziale.
Dall’ideazione di strategie digitali complesse, alla definizione dei toni da utilizzare nelle creatività, alla produzione effettiva di contenuti, allo sviluppo di sistemi statistici di monitoraggio capaci di fornire un quadro realistico dell’impatto che gli investimenti e le azioni di marketing stanno avendo sul business reale.
Tutti temi questi sui quali ci siamo focalizzati da tempo e che ci hanno portato ad organizzarci in 4 divisioni principali: Marketing, Tech, Creativity e Academy. L’obiettivo è di riuscire sempre più ad affiancare i nostri partners e clienti nel loro percorso di crescita.